Formazione, micro finanza, educazione alimentare, autonomia delle donne: leve per lo sviluppo
Il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri del mondo, al 183° posto su 187, ma è anche un paese chiave nel processo di stabilizzazione dell’area saheliana. Sostenerne lo sviluppo è una questione di primaria importanza e la premessa per contribuire a stabilizzare un’area sempre più problematica per le pressioni degli estremismi religiosi.
La difficoltà di accesso per la popolazione a una nutrizione adeguata è senz’altro problema più grave del Paese. La scarsa disponibilità di sementi migliorate e di altri mezzi tecnici, l’esiguo accesso al credito da parte delle famiglie delle aree rurali, la perdita di fertilità e l’inaridimento dei suoli, insieme alla disorganizzazione delle filiere agricole, alla debolezza delle organizzazioni di produttori e alla debole connessione al mercato, ne sono le cause fondamentali.
Garantire il diritto al cibo della sua popolazione significa individuare gli strumenti più adeguati a rimuovere le cause della povertà e promuovere iniziative capaci di dare vita a uno sviluppo endogeno, inclusivo, duraturo e sostenibile. Questo è quanto si propone l’iniziativa Fondazioni for Africa Burkina Faso che, per i prossimi 3 anni, lavorerà in 7 Regioni rurali del Paese (Haut Bassin, Sud Ovest, Centre, Centre-est, Centro-Ovest, Plateau Central e Est del paese).
L’obiettivo è arrivare a garantire la sicurezza alimentare a 10.200 agricoltori e alle loro famiglie, per un totale di circa 60.000 persone.
La strada da percorrere è migliorare la produttività e la qualità dei prodotti alla base dell’alimentazione locale (riso, sorgo, niébé, soia, prodotti orticoli, miele e prodotti forestali), rafforzare la capacità d’azione di 350 organizzazioni contadine e il loro ruolo nelle politiche di governance del cibo, dare impulso allo start up di attività agricole e di iniziative imprenditoriali attraverso l’introduzione di strumenti di microfinanza agricoli adeguati e di servizi finanziari inclusivi, strutturare un sistema di commercializzazione per incrementare la vendita dei prodotti agricoli e dei loro derivati sul mercato locale, promuovere la diffusione di un’educazione alimentare adeguata e la conoscenza del valore della biodiversità e del concetto di mangiare locale, favorire l’autonomia delle donne e la loro presenza consapevole nelle strutture organizzative.