Con una sola mano non si può raccogliere la farina
Emilienne è arrivata a Napoli dal Burkina Faso sei anni fa. Oggi è mediatrice culturale, lavora nelle scuole, negli ospedali e presso gli sportelli immigrazione. “Sto bene in Italia, – dice – mi sento integrata. Ogni giorno incontro molte donne del mio paese e di altre terre, racconto loro la mia esperienza, spiego che anche loro possono stare bene. Dico sempre che la prima cosa, la più importante, è imparare la lingua”.
Con altre persone del suo paese Emilienne ha fondato un’associazione, lavorano soprattutto con i migranti a Napoli, ma stanno anche attivando iniziative di cooperazione con il Burkina Faso. “Come è nata la nostra associazione? Dal bisogno di conoscerci, di incontrarci, di stare insieme”, racconta. “Ci aiutiamo quando abbiamo bisogno. Ma partecipiamo anche ai momenti importanti delle nostre vite: quando qualcuno si sposa o quando nasce un bambino. In Burkina abbiamo avviato da poco iniziato un progetto di sostegno alle donne, aiutiamo le ragazze madri e le donne in difficoltà, raccogliamo fondi e finanziamo attività di formazione, in modo che imparino un mestiere”.
L’associazione di Emilienne è oggi una delle 27 associazioni di migranti burkinabè di tutta Italia che partecipano all’iniziativa Fondazioni for Africa Burkina Faso. L’obiettivo è duplice: rafforzare la loro capacità d’azione e di intervento in Italia e avviare con loro tavoli di riflessione comuni su obiettivi, priorità, metodologie di intervento nel loro paese di origine.Insieme ai rappresentanti delle altre associazioni, Emilienne ha già partecipato a due formazioni a Milano.
“Stiamo imparando molto – racconta – prima di tutto a capire noi stessi, a mettere a fuoco cosa vogliamo fare, a darci degli obiettivi e a raggiungerli. E a farlo insieme, con le altre associazioni di migranti in Italia, con le ong e le fondazioni. C’è un detto nel nostro paese. Dice che con una mano sola non si può raccogliere la farina. Significa che insieme si è più forti. Che insieme andiamo più lontano.”