I prodotti autoctoni, le comunità contadine e la filosofia del “buono, pulito e giusto”.
C’è il sorgo dolce con cui si prepara il Tô di sorgo, c’è il miglio piccolo di N’Yiéri con cui si fanno le polpette Boalboalla e c’è anche il Fonio, il cereale più antico d’Africa con cui si fanno gli gnocchi alle foglie di fagioli. Sono oltre 50 i prodotti autoctoni e 100 le ricette di piatti tradizionali mappati in diversi territori del Burkina Faso e contenuti nella pubblicazione Dalla Terra alla Tavola.
Realizzata grazie ai racconti raccolti nelle comunità contadine e oggi distribuita nei villaggi del Burkina Faso, Dalla Terra alla Tavola è il frutto di un lavoro di valorizzazione e promozione della biodiversità nel Paese africano che la Fondazione Slow Food per la Biodiversità e le Fondazioni di origine bancaria portano avanti dal 2014. Una particolare attenzione è stata rivolta alla tutela dei prodotti a rischio di estinzione, come l’igname di Arbollè, un tubero molto apprezzato per le sue proprietà nutritive e organolettiche che viene consumato crudo, fritto, stufato o bollito. Con l’Association pour le Développement du Département de Arbollé e insieme a 27 produttori e a 40 donne dei villaggi che si occupano della vendita, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità e Fondazioni for Africa Burkina Faso stanno lavorando per migliorarne la produzione e promuoverne la coltivazione e il consumo.
Con il supporto di un ricercatore dell’Università di Ouagadougou, i produttori hanno avviato un campo di un ettaro per l’apprendimento e la diffusione di tecniche di produzione agrobiologiche. Le donne, inoltre, con l’aiuto delle cuoche della rete Slow Food in Burkina Faso, stanno sperimentando nuove ricette a base di igname e stanno partecipando a fiere e iniziative locali con l’obiettivo di trovare nuovi canali di vendita. L’igname ndi Arbollè è anche entrato a far parte dei Presidi Internazionali di Slow Food.
Prodotti autoctoni, tradizioni locali e comunità contadine sono state anche le protagoniste, il 3 e il 4 febbraio 2017, del primo Terra Madre Burkina Faso promosso per affermare la centralità della biodiversità come modello di sviluppo sostenibile. Prima iniziativa di questo genere nel Paese, Terra Madre Burkina Faso ha visto oltre 700 persone, tra produttori del Burkina Faso, delegati dai paesi limitrofi, rappresentanti delle autorità locali e delle ONG, partecipare al ricco programma di incontri, tavole rotonde, conferenze e video proiezioni e prendere parte al mercato di produttori locali con 25 stand espositivi.
Con lo stesso obiettivo in questi tre anni, 774 produttori e produttrici sono stati formati in tecniche di produzione agroecologica. Sono stati, inoltre, messi in produzione 10 orti comunitari e scolastici, 2 nel villaggio di Loumbila e 8 nella provincia del Boulgou, quest’ultimi in collaborazione con due associazioni di migranti burkinabè originari della regione e oggi residenti in Italia, in provincia di Pordenone.
Il lavoro per valorizzare le produzioni locali e i saperi delle comunità contadine fa parte del programma per il diritto al cibo portato avanti da Fondazioni for Africa Burkina Faso. Il racconto di tutte le attività e i risultati dei primi anni sono raccolti e raccontati nella pubblicazione: La Terra. Le Persone. Il Futuro.