Il nostro miele fa bene al futuro
Con gli apicoltori di Diapaga, e in collaborazione con Acra-ccs, Fondazioni for Africa Burkina Faso sta lavorando per migliorare la quantità e la qualità della produzione di miele. Perché qui il miele è prezioso. E’ un’occasione importante di reddito per la comunità. E anche un’attività che fa bene al futuro, perché per continuare produrlo è necessario difendere l’ambiente dalle conseguenze della deforestazione e dell’uso incontrollato di pesticidi.
«Siamo apicoltori perché siamo nati da una famiglia di apicoltori. Siamo venuti al mondo e la prima cosa che abbiamo visto sono i nostri genitori fare questo mestiere. Abbiamo raccolto la loro eredità», lo racconta l’Unione di Apicoltori di Kalimani, del villaggio di Konl 2, del Comune di Tambaga.
«All’inizio producevamo il miele per i nostri bisogni familiari, oppure in occasione di cerimonie e feste. Poi, quando le persone hanno cominciato a chiederci di comprarlo, abbiamo iniziato a produrlo anche per venderlo, creato la nostra Unione e aderito all’Union Communale des Apiculteurs, che conta oggi 15 gruppi.»
«Il miele che produciamo lo lavoriamo e trasformiamo in sapone, cera, olio e propolis. La specialità del nostro villaggio è l’arnia tradizionale in ceramica, che non si trova in nessuna altra parte nella Tapoa. Usiamo anche un particolare incenso per affumicare le arnie. La ricetta, a base di erbe, ce la trasmettiamo di padre in figlio.»
« Facciamo anche il domiel che è un miele fermentato. E l’acqua bianca che offriamo agli stranieri in visita alla nostra comunità e alle spose che entrano in famiglia.»
«Il miele è un alimento prezioso per noi e i nostri figli perché ha importanti proprietà nutrizionali. Tra le sue virtù c’è quella di essere un afrodisiaco, se mescolato con altri prodotti. E lo usiamo anche per attirare la buona fortuna.»
«La minaccia più grande per il nostro miele? La deforestazione e i pesticidi utilizzati in modo incontrollato in agricoltura. Uno degli effetti della deforestazione e del disboscamento selvaggio è, ad esempio, la mancanza di acqua, fondamentale per la produzione di miele. Questo costringe le api ad allontanarsi molto dagli alveari e la conseguenza è la diminuzione di produzione. »
«Un grosso problema che vogliamo risolvere. Abbiamo chiesto all’Unione Nazionale di interpellare il governo affinché vengano presi i provvedimenti necessari contro questo fenomeno senza ritorno. Dobbiamo sensibilizzare i predatori, in primo luogo gli uomini, sugli effetti nefandi della loro azione e sulla necessità di ridurre l’impatto sull’ambiente.»
«Le azioni di rimboschimento sono una delle attività su cui, con l’aiuto di Fondazioni for Africa e di Acra-ccs, stiamo lavorando. Stiamo, inoltre, creando luoghi per lo stoccaggio e studiando migliori tecniche di confezionamento del nostro miele in modo che arrivi sul mercato conservando tutte le sue proprietà nutrizionali. »
« Anche le donne dei villaggi stanno cominciando ad aiutarci. Le stiamo formando e presto avranno le loro arnie . »
Nella foto l’Unione di Apicoltori di Kalimani, del villaggio di Konl 2, Comune Tambaga di Diapaga.