Dal Burkina all’Italia. Dall’Italia al Burkina
Fanta Tiemtoré è nata a Ouagadougou, in Burkina Faso. Da 15 anni vive e lavora a Lecco dove ha fondato l’associazione Mirage Burkina di cui è Presidente. Sabato 25 ottobre, dalle 14 alle 16, Fanta è a Terra Madre con Fondazioni for Africa Burkina Faso e nell’incontro “La Terra che vogliamo e perché” racconta 100 ettari in Burkina Faso: un progetto sperimentale, tutto al femminile, per la produzione sostenibile del riso realizzato con le associazioni di produttori locali.
Fanta Tiemtoré è nata a Ouagadougou, in Burkina Faso. In Italia ci è arrivata 15 anni fa con suo marito. Oggi Fanta, Fatì per gli amici, ha 38 anni, lavora a Lecco in un centro per anziani e ha due figli. Nel 2005 Fanta Tiemtoré, insieme altri connazionali ha fondato l’associazione Mirage Burkina. In Lombardia lavorano per favorire l’inserimento dei migranti burkinabè, la 6° comunità straniera per numero di presenze, nella nuova comunità. Si occupano di servizi che vanno dalla mediazione culturale all’assistenza sociale e promuovono momenti di confronto con la popolazione italiana trasformando la musica, la cucina e la letteratura orale e in via di conoscenza reciproca.
In Burkina Faso, Fanta e la sua associazione hanno dato vita al progetto 100 ettari in Burkina. Presso il villaggio di Moinse di Koubri, a pochi chilometri dalla capitale Ouagadougou, hanno avviato in via sperimentale, su 100 ettari di terreno, un metodo di produzione sostenibile integrato con le tecniche tradizionali.
“L’idea è nata con mia sorella – racconta Fanta – che è produttrice di riso in Italia insieme a suo marito.” La tecnica che si sta sperimentando in Burkina si chiama Riso Secondo Natura e permette di realizzare una coltivazione rispettosa dell’ambiente, anche su piccoli fazzoletti di terra, aumentando la resa e i raccolti. Le caratteristiche sono: la raccolta del riso a strappo, il diserbo con l’acqua e l’essicazione con il sole. Con la raccolta a strappo, infatti, vengono raccolti solo i granelli del riso e non più tutta la pianta, le paglie intere rimangano così sul terreno e lo proteggono dall’erosione. La paglia, inoltre, serve da humus, e concima il terreno.
“Introdurre tecniche di coltivazione come queste – racconta Fanta – cambia il rapporto con la natura. E anche la vita di tutti i giorni. Vuol dire dare da mangiare a tanti. Vuol dire migliorare la qualità alimentare. Ai contadini poi permette di ridurre le ore lavoro e avere più tempo per avviare altre attività. E vuol dire molto anche per i giovani, perché possono continuare a studiare e ad andare a scuola tutti i giorni”.
Fanta Tiemtoré sabato 25 ottobre interviene insieme ai rappresentanti di migranti e piccoli produttori all’incontro La Terra che vogliamo e perché promosso da Fondazioni for Africa Burkina Faso in occasione di Terra Madre. Scopri il programma completo.