Perchè #laterrachevogliamo è nutrimento, vita, relazione
C’è un proverbio in Burkina Faso, dice che con una mano sola non si può raccogliere la farina. Significa che per fare qualcosa di importante bisogna unire le forze, avere una visione comune, percorre la stessa strada. Proprio in Burkina Faso, uno dei Paesi più poveri del continente africano e del mondo, le Fondazioni di origine bancaria italiane, associate all’Acri, oggi sono insieme e con il progetto Fondazioni for Africa Burkina Faso raccolgono una sfida importante: garantire il diritto al cibo e la sicurezza alimentare di 60.000 persone.
Per farlo le Fondazioni hanno scelto una strada precisa: lavorare con quanti già sono impegnati per lo stesso obiettivo. Avviato nel 2014, l’intervento Fondazioni for Africa Burkina Faso è realizzato in stretta collaborazione con 6 organizzazioni attive sul territorio italiano e in Africa (ACRA-CCS, CISV, LVIA, MANI TESE, Fondazione Slow Food per la Biodiversità e CeSPI), il coinvolgimento di numerosi partner locali e in sinergia con Enti locali italiani, Regioni e Comuni.
Il nostro riso: la via delle donne per lo sviluppo
A Mogtedo, dipartimento della Provincia di Ganzourgou, in Burkina Faso, dietro a un cancello giallo, c’è il Centro di trasformazione del riso étuvé, riso parboiled molto apprezzato per il suo sapore e le sue proprietà nutrizionali. A gestire il Centro sono 180 donne che si occupano di tutto. “Acquistiamo il riso dalla cooperativa dei produttori locali – racconta Mariam Kaboré, presidentessa del Centro – poi, con le nostre attrezzature lo stocchiamo, stufiamo, decortichiamo, confezioniamo e lo vendiamo sui mercati locali e della capitale, Ouagadougou”.
Il riso in Burkina Faso è alla base dell’alimentazione della popolazione, in campagna come in città. L’insufficiente produzione nazionale però lo rende il primo cereale per importazione (prevalentemente dai paesi asiatici), influenzando il prezzo del riso locale e costringendo i produttori a svendere sul mercato il proprio prodotto a un prezzo non remunerativo. Aumentare la produzione di riso, migliorarne la qualità e incrementare la commercializzazione, dunque, qui significa tanto. “Significa prima di tutto garantire una nutrizione adeguata ai nostri figli”, dice Mariam. E significa anche aumentare il reddito dei produttori in un Paese dove l’agricoltura impiega il 90% della popolazione che lavora. Ma c’è di più. Per Mariam e per le 180 donne l’attività nel Centro di trasformazione del riso étuvé significa acquisire consapevolezza del loro ruolo fondamentale per l’economia e lo sviluppo del paese. “Noi donne lo chiamiamo il Centro della Gioia – continua Mariam – perché qui scopriamo il piacere di lavorare insieme, sperimentiamo l’importanza del nostro lavoro e di vederlo riconosciuto.”
Al fianco di Mariam, delle 180 donne del Centro di trasformazione e dei 380 membri della cooperativa risicola di Mogtedo, oggi c’è Fondazioni for Africa Burkina Faso. Con loro l’intervento lavora per contribuire ad aumentare del 25% la produzione di riso nella Regione, rafforzando le competenze e le capacità tecniche dei produttori e delle donne attraverso la formazione – dalle tecniche di produzione, alla gestione degli input agricoli, dalla pianificazione e gestione di impresa alla comunicazione fino al marketing – mettendo a disposizione migliori attrezzature e favorendo l’accesso al credito con la creazione fondi di rotazione.
Ripartire dalla terra: insieme si può
L’intervento a Mogtedo è solo uno dei numerosi che Fondazioni for Africa Burkina Faso ha messo in campo in 7 Regioni rurali del Burkina Faso. Filo conduttore è la Terra. Perché se è vero come dice un altro proverbio africano, “mille passi partono sempre da uno” qui, in Burkina Faso, il primo passo è rimettere al centro l’unica risorsa in grado di nutrire i suoi figli. Restituire alla Terra la capacità di essere vita, cultura, luogo di incontro e relazione.
L’intento è rimuovere le cause della povertà e promuovere, al contempo, iniziative capaci di dare vita a uno sviluppo sostenibile, puntando sul sostegno all’agricoltura locale, lo start up di iniziative imprenditoriali, l’accesso al credito, l’autonomia delle donne, la diffusione di un’educazione alimentare adeguata e del valore della biodiversità.
Fondazioni for Africa Burkina Faso, inoltre, in Italia collabora con 27 associazioni di migranti burkinabè distribuite su tutto il territorio, dal Piemonte alla Campania. Fortemente legate al Paese di origine, queste realtà sono fatte di persone per cui la migrazione non è stato un viaggio di sola andata, ma l’occasione per ritrovarsi e crescere insieme, per apprendere nuovi saperi e competenze da riportare indietro e aiutare chi è rimasto: le famiglie, le comunità, i più giovani. Con loro Fondazioni for Africa lavora per rafforzarne, attraverso un percorso di formazione, la capacità di azione, sia in Italia che in Burkina Faso.
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